Negli slogan tutto è possibile: “il futuro si costruisce insieme”, “il confronto porta a nuove idee”, “la trasparenza si ottiene con il dialogo”. Ma basta guardare i fatti per accorgersi che la tanto sbandierata apertura della nuova amministrazione comunale di Bagolino sembra limitarsi alle grafiche colorate.

E i Consigli comunali?

In un anno, solo nove consigli comunali sono stati convocati con seduta pubblica. Uno il 30 dicembre 2024… alle 9 del mattino! Un orario ideale… per chi ha deciso che la partecipazione sia un optional di fine anno. Eppure, in quella seduta mattutina si sono discussi temi tutt’altro che secondari: la rinuncia a ben 500.000 euro di finanziamento dal Fondo Comuni Confinanti destinati alla realizzazione di un fabbricato per servizi di pronto intervento e soccorso in località Prada, e la rinuncia ad altri 500.000 euro per la riqualificazione urbana e la realizzazione di un parcheggio pubblico adiacente al municipio di Bagolino (progetto che era già depositato). Due decisioni fondamentali per il futuro del nostro Comune, affrontate in un consiglio convocato quando la gran parte dei cittadini è al lavoro o impegnata.

Gli altri otto consigli comunali? Sempre e solo alle 18:00, rigorosamente a Bagolino. Forse Ponte Caffaro non esiste sulla mappa, visto che la sala consiliare, allestita e resa pronta dalla nostra precedente amministrazione proprio a Ponte Caffaro, rimane tristemente inutilizzata.

Partecipazione: sì, ma solo se puoi permettertelo (e abiti a Bagolino).
Convocare i consigli sempre alle 18 penalizza chi lavora, chi ha famiglia, chi non vive in paese o chi vorrebbe semplicemente partecipare alla vita amministrativa. Ma forse il confronto che piace alla nuova amministrazione è quello… tra pochi intimi.

La tecnologia? Usata… a metà.
La possibilità di seguire e partecipare ai consigli comunali online – così utile e richiesta dai cittadini – è stata offerta appena un paio di volte. Eppure, le tecnologie e le competenze sembrano non mancare, come dimostra il canale Telegram appena aperto. Peccato che sia un canale unidirezionale: le domande si fanno solo con le emoji.

Le promesse elettorali? Ricordiamole insieme.
Durante la campagna elettorale, ci è stato detto che “il comune è dei cittadini, non di chi lo amministra”. E allora, perché rendere così difficile la partecipazione attiva? Perché lasciare Ponte Caffaro fuori da ogni occasione di confronto? Perché limitare le sedute pubbliche e non permettere la connessione online, se è proprio l’attuale amministrazione a vantare di essere “digitale e trasparente”?

La nostra proposta
Noi crediamo che il confronto vero non abbia paura del pubblico, né del dibattito. Chiediamo che i Consigli comunali siano convocati alternando Bagolino e Ponte Caffaro, in orari accessibili a tutti, e sempre con la possibilità di partecipazione online. Solo così si realizza davvero la trasparenza e la partecipazione, senza ridurle a slogan da campagna elettorale.