Introduzione: perché serve un depuratore?
Il Comune di Bagolino, come molti altri in Italia, è chiamato a rispondere alle normative ambientali europee e nazionali sul trattamento delle acque reflue. La necessità di un nuovo impianto di depurazione non è solo un obbligo di legge (D.Lgs. 152/2006), ma una necessità ambientale e sanitaria, soprattutto in un territorio come il nostro, ricco di risorse naturali ma fragile per conformazione geografica e pressioni turistiche.
2019: le prime relazioni tecniche A2A
La prima vera e propria presa d’atto tecnica della situazione risale al 2019, quando A2A Ciclo Idrico produce una serie di relazioni (oggi disponibili nei documenti “R_1 Relazione generale” e “R_2 Relazione tecnica” – rev. 2019) per conto dell’Ufficio d’Ambito di Brescia.
Cosa emerge da queste relazioni?
- L’impianto esistente non è conforme né per tecnologia né per capacità, risultando sottodimensionato in particolare nei mesi estivi.
- Il carico idraulico e inquinante supera la capacità di trattamento, causando l’immissione in ambiente di reflui non depurati.
- La rete fognaria del capoluogo è in buona parte mista (acque bianche e nere insieme), il che aggrava il carico durante i fenomeni meteorici.
- Il sito originariamente individuato in loc. Prada, vicino alla “casina comunale”, presentava criticità geomorfologiche e paesaggistiche già allora note.
Queste relazioni sono importanti perché dimostrano che il problema era ampiamente conosciuto almeno dal 2019, e che già allora si ipotizzava la necessità di una nuova localizzazione o di interventi strutturali significativi.
Zip con documentazione ATO
2021: Confronti con A2A per vagliare delle alternative
- Marzo 2021: il Comune scrive ad A2A chiedendo aggiornamenti e chiarimenti sullo stato della progettazione del nuovo depuratore. Una lettera (prot. 2311) mostra già una certa preoccupazione per i ritardi e le criticità logistiche legate al sito originariamente proposto.
- Luglio 2021: A2A risponde con una relazione dettagliata dei “problemi depuratore”, evidenziando le complessità del sito ipotizzato (pendenze elevate, vincoli paesaggistici, aree di frana, presenza di linee elettriche, ecc.).
Documento 09.03.21 lettera comune A2a
Lettera richiesta collettamento a valle
Risposta alla richiesta di collettamento a valle
2022 e 2023: lo studio di fattibilità dopo aver scartato le strade non percorribili
Nel corso del 2022 e 2023, A2A elabora uno studio di fattibilità tecnica, aggiornato e revisionato più volte, su richiesta dell’Amministrazione comunale per venire incontro alle richieste e le esigenze degli abitanti di Prada.
Le relazioni tecnica e generale (documenti R.1 e R.2) forniscono i dettagli:
- L’impianto è dimensionato per 6.000 abitanti equivalenti, includendo residenti, turisti e attività produttive.
- La nuova area individuata è adatta sia per superficie che per assenza di vincoli rilevanti.
- Si opta per un impianto moderno: trattamento biologico a fanghi attivi, disinfezione UV, riduzione delle emissioni odorose e rumorose, trattamento delle acque di sfioro con filtrazione su tela.
- Il progetto tiene conto di picchi stagionali turistici e prevede anche una linea fanghi completa (stabilizzazione aerobica e disidratazione).
Studio di fattibilità
2024: Il nodo della localizzazione
- Febbraio 2024: si tiene la Conferenza dei Servizi per condividere la scelta della nuova area. Viene riconosciuta l’impossibilità tecnica di realizzare l’impianto nel vecchio sito: troppe criticità, tra cui rischio frane, presenza di edifici vincolati e interferenze con la rete elettrica.
- L’area nuova viene ritenuta più sicura e adatta, ma necessita ancora di indagini ambientali e geotecniche per lo sviluppo del Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica (PFTE).
Lettera A2A con precisazioni sullo stato del progetto
La posizione della minoranza
La minoranza consiliare ha più volte sollecitato trasparenza, partecipazione e soprattutto tempistiche certe. Se da un lato riconosciamo la complessità dell’opera e i vincoli tecnici che ne hanno rallentato l’avvio, dall’altro non possiamo ignorare che:
- Si parla di depuratore da oltre un decennio.
- I cittadini ancora non hanno avuto un confronto pubblico su scelte impattanti per il territorio.
- Il rischio è che si arrivi alla costruzione troppo tardi, con costi lievitati e difficoltà ulteriori.
Chiederemo in Consiglio che vengano pubblicati tutti i documenti rilevanti sul sito comunale, e che si informi regolarmente la cittadinanza sull’iter, questa volta con documenti alla mano rispetto alle dichiarazioni che si fanno.
Conclusione: ora serve concretezza
Non c’è più tempo per rinvii, ripensamenti o silenzi istituzionali. I cittadini hanno diritto a sapere quando e come verrà realizzato il depuratore. Un’opera necessaria, che può diventare anche un’occasione di riqualificazione ambientale, se progettata bene e senza accampare scuse o ipotetiche alternative senza dare dettagli o commissionare studi di fattibilità.